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giovedì 12 luglio 2012

INTRODUZIONE ALLO YOGA

“Un essere umano è parte di un tutto chiamato Universo.
Egli sperimenta i suoi pensieri e i suoi sentimenti come qualche cosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza.
Questa illusione è una specie di prigione.
Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione
attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e di comprensione,
sino ad includervi tutte le creature viventi e l’intera natura, nella sua bellezza”. Albert Einstein

Lo Yoga è una scienza antichissima che si è sviluppata in India nel corso dei millenni. Nacque con l’intento di ricondurre l’uomo alla corretta percezione della Realtà riportandolo a contatto con sé stesso, conducendolo, passo dopo passo, alla scoperta del suo autentico retaggio spirituale. Questo processo, sostenuto da esperienze dirette e non da postulati mentali, aiuta a scoprire lo Yoga non attraverso la semplice speculazione ma attraverso la vita stessa. La filosofia su cui si basa è quella direttamente percepita dai saggi, rishi, che la trasmisero a loro volta oralmente.

Il primo uomo sulla Terra tentò di comprendere “chi” fosse e verso “che cosa” procedesse si affidò agli strumenti che aveva a propria disposizione per indagare sulla sua natura. Il primo è di sicuro la Natura, non intesa solo come percezione sensoriale ma come Natura intrinseca. Con questo termine ci riferiamo non solo agli animali, ai vegetali e ai minerali, che studiò ed imitò, ma anche alle stelle, al cielo e ai fenomeni che in essi poteva osservare. L’altro strumento, a cui era ancora più vicino, non poteva essere che sé stesso.
Affinando le sue capacità intuitive e di osservazione, fu in grado di vedere al di là di ciò che appariva e di penetrare i segreti della propria Reale Natura. Le “metodologie introspettive” che raffinò sempre di più lo portarono a valutare campi in apparenza diversi, ma tutti legati ad un unico substrato.

 La parola Yoga deriva dal vocabolo sanscrito “Jug” che significa unire, aggiogare, legare assieme. Viene spontaneo chiedersi che cosa ci sia da unire.
Secondo alcuni studiosi l’elemento che caratterizza i suoni che compongono questa parola è esaustivo nel trasmettere il loro significato più profondo. Infatti, alla “Y” viene attribuita una valenza maschile di “congiunzione”, anche secondo l’ideogrammatica. Il suono seguente, la “o”, porta intrinseco il valore del “congiungimento continuo”, senza principio né fine, laddove tutti i punti sono disposti alla stessa distanza dal centro.
Il suono immediatamente dopo è quello espresso del simbolo “g” che viene considerato un suono femminile - ad esempio Gea, la dea greca della Terra - al quale fa riferimento la procreazione. L’ultimo segno è la “a” che deriva dal simbolo “alfa” che ha un valore intrinseco di virilità.
 L’idea dell’unione ci porta a riflettere più che su un concetto di separazione che precede l’unione, sulla valutazione della veridicità della supposta separazione.

Nella discesa dentro si sé e nel cuore della Natura, colui che pratica yoga ha dei mezzi a sua disposizione, degli strumenti attraverso i quali l’individuo sperimenta, mette in discussione, ricerca a partire dalla valutazione di ciò che percepisce nella pratica. Il modo in cui agisce lo yoga è descritto nell’immagine che ci è stata tramandata, in cui abbiamo un carro trasportato da cavalli e da un conducente che giuda il carro con qualcuno al suo fianco. Ebbene, il carro rappresenta il corpo materiale, i cavalli i sensi e i mezzi d’azione, il conducente le facoltà mentali, la figura che gli è posta accanto è l’io; il dominio di tutto questo è yoga.

Possiamo così comprendere che lo yoga non è una religione ma una “disciplina” fondata sulla sperimentazione diretta e sull’osservazione delle interazioni tra corpo, mente, facoltà mentali, sensi e  mezzi d’azione dei sensi.
Le considerazioni che la pratica produce attraversano il corpo, la mente e le emozioni dell’essere umano invitano a sviluppare un atteggiamento consapevole nei confronti delle dinamiche che li caratterizzano e che li condizionano.

Questa antichissima scienza contiene nelle sue pratiche le conquiste filosofico - scientifiche dell’uomo; negli esercizi appare evidente che il praticante disciplina il suo corpo, acquieta la mente per osservare che cosa si cela dietro tutto questo.
Gli yogi scoprirono attraverso la pratica costante e minuziosa che la Vita si manifesta a vari livelli, da quelli più grossolani e materiali fino a quelli più sottili e impalpabili. Essi giunsero alla conclusione che tutta l’esperienza in questo piano di evoluzione è per lo più di conoscenza ed apprendimento di quell’infinita Consapevolezza che deve essere realizzata per essere.

Ma quale è la relazione tra il corpo e lo yoga? La relazione sta nel riscoprire non tanto il tempo come “sequenza lineare di istanti“ ma come rappresentazione dei cicli della natura. Il tempo nello Yoga è un’esperienza, un ritmo, una frequenza. I ritmi regolano le infinite attività dell’organismo dal punto di vista fisico ed energetico; nel praticare ci si rende conto della validità di questa conoscenza interiore: i cicli. L’alternanza del giorno e della notte corrisponde a momenti di intensa attività seguiti da momenti di completo riposo. Collegarsi a questi ritmi significa “reintegrarsi”, “riunirsi” alla Natura.
In particolare si possono identificare tre momenti diversi relativi ai cicli: creazione, mantenimento/trasformazione e distruzione. Nella tradizione indiana questi tre stadi cosmici sono correlati a tre divinità distinte. Anche nell’Ayurveda – la scienza della vita - le tre fasi sono descritte da tre energie o dathu: vata o catabolismo, pitta o metabolismo e kapha o anabolismo.

Lo Hatha Yoga, per esempio, parte dagli aspetti più tangibili dell’essere come il corpo, per muoversi verso quelli più sottili quali il respiro e le facoltà psichiche utilizzandole come strumenti per collegarsi al flusso della Vita per sperimentarne i ritmi e le alternanze. Il corpo viene studiato attraverso le Asanas (posizioni corporee), il Pranayama, ponte tra uomo e forze cosmiche, la studio della mente che contempla tecniche di  concentrazione, di meditazione e  dal rilassamento o Nidra.




A Sansepolcro (Arezzo) corsi di pratica yoga e corsi di formazione Insegnanti presso:
asd Raziel

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